uwe jaentsch
rosa
b>49 roma
2010/giu/09-giu/30

01 Incontro Uwe in una notte piovosa di qualche mese fa. Non per caso ma per scelta: c'eravamo dati un appuntamento nel mio ufficio. Pioveva. Ormai ci conoscevamo da un po'. Insieme avevamo organizzato la sua prima e unica personale a Roma. Lui c'aveva messo l'arte io i muri e qualche illusione di aver fatto di piu'. Comunque l'appuntamento era stato fissato per parlare di nuovi progetti. Nel frattempo Uwe, tra le altre cose, aveva sperimentato l'approdo televisivo scritturato come artista performer in una trasmissione su la7 non mi ricordo quale e invitato dalla fuori biennale aveva realizzato un enorme installazione a cui aveva dato nome "porn pavillon". Queste erano le notizie ufficiali. Quelle non ufficiali lo vedevano continuare a fare cose tra la sua Palermo, che ormai l'aveva adottato, senza pero' capirlo fino in fondo, e Berlino che in questo periodo di splendida rinascita gli aveva ritagliato spazi espressivi da noi non pensabili. Nonostante piovesse Uwe non aveva l'ombrello e teneva sempre i pantaloni troppo arrotolati su i suoi scarponcini da montagna austriaca. Io sapevo che Uwe era un grande. L'avevo sempre saputo. Dalla prima volta. Ma sapevo anche che era un artista difficile per il mercato e cercai, utilizzando parole funambole, di dirottarlo su un progetto dove la pittura ritornasse protagonista. Tutto li. Ore di parole senza alla fine sapere cosa sarebbe successo. Intanto pioveva. Qualche tempo dopo, pure molto, apro una mail di Uwe che sinceramente non aspettavo piu'. Dentro non c'era neanche una parola. Solo fotografie di opere nuove. Erano rose. Rimasi cosi, a guardarle, una ad una, per un tempo che non contai. Erano bellissime. Cosi risposi alla sua mail "Sono bellissime". Niente di piu'. Adesso che scrivo queste parole che dovrebbero essere un testo critico sul suo lavoro, roba da professionisti, mi rendo conto che non mi va, e che se anche mi andasse, probabilmente, non ne sarei capace. Qualche cosa mia la voglio dire ma e' mia e basta, niente di serio. Uwe con questo lavoro dimostra che si puo' essere contemporanei anche utilizzando pittura, segno e figura. Anche se la figura e' una rosa. Anche se non c'e' rottura, ne' provocazione. Soprattutto per questo. Soprattutto per questo senso di malinconia d'amore che non e' di moda ma è di tutti. Mentre scrivo guardo le rose, che erano di Uwe e cerco di trovare la mia. Quella a cui mi voglio legare per sempre. Questa cosa della scelta e' stata una variante che non avevo previsto. Siamo sempre nel mio ufficio, un corriere di Bartolini dopo aver lasciato il suo pacco si sofferma a guardare le rose per un tempo insolitamente lungo. Io mi guardo la scena dall'alto. Poi il tempo si fa imbarazzante e allora scendo, ma senza dire nulla. Mi avvicino al ragazzo. Lui neanche si gira. A me mi piace quella li, fa con il dito. E a te? Silenzio. Rimasi a pensare a questa cosa per un po'. Ma guarda te questo... mi piace quella, a te chi te piace... boh mi sembra il festival dell'arte sulla bocca di tutti... Quando l'elettricista, venuto a riparare l'allarme, fece la stessa scena io capii chiaramente due cose. La prima e' che sono un imbecille. La seconda e' che queste rose hanno la strana capacita' di appartenere. Roba che non so spiegare ma che da quando l'ho capita mi porta a ricercare la mia di Rosa. Perche' sento che e' li. Perche' quella sera avrà un bollino rosso accanto, tanto per star sereni! Uros Gorgone, Roma, 18/05/2010


31°intervento - triumph of the will
piazza garraffello palermo
2010/giu/10 h21:00

02 Nella piazza Garraffello la sua presenza e' costante, una croce scritta rossa sulla facciata del Palazzo lo Mazzarino, ma Uwe non scende in piazza da tre anni, dal novembre 2007. Uwe che nel palazzo lo Mazzarino vive, con me, sua compagna, e le sue due tartarughe. Con il "31°Intervento Piazza Garraffello" Uwe interverra' sulle facciate delle rovine, verranno riscritte cambieranno testo e come un libro aperto una nuova pagina, leggibile per tutti perche' scritta in lingua inter- nazionale la lingua della comunicazione, portera' l'indigeno il passante a fermarsi, immobile al centro della piazza, guardare fotografare e riflettere. La comunicazione vince sull'indifferenza ed e' bastato poco perche' Palermo Uwe ti Ama. Ospite della serata da Berlino Max Dax, autore nel 2007 del libro "Palermo. La città e la musica", accompagnerà musicalmente gli interventi di Uwe. La Fondazione Banco di Sicilia sponsor della serata, contribuisce alla realizzazione dell’evento supportando il 31°intervento Piazza Garraffello. Con riguardo Costanza Lanza di Scalea, Palermo, 15/05/2010
03 "La rosa di Uwe" a piazza garraffello capii che si trattava di una storia d’amore quando vidi quella rosa nascere da una pietra Alfonso Palmisano, Palermo, 16/05/2010


geld spielt keine rolle
cruise & callas berlin
2010/mar/26-apr/01

Tag zweihundertachtzig - Viele kleine Kinder laufen bei der Ausstellungseröffnung von Uwe Jäntsch in der Galerie Cruise & Callas in der Köpenicker Straße durch das Vernissagenpublikum, spielen fangen, verkleiden sich, trinken Fruchtsaft, schauen sich mit staunenden Augen im Keller den imposanten, weil mit minimalsten Mitteln zu maximalem Effekt aufgefahrenen Dreieinhalb-Minuten-Film »Geld spielt keine Rolle« an. Wir sehen: Den Panorama- Alpenblick aus Onkel Hitlers Wohnzimmer in seinem Berghof auf dem Obersalzberg. In Uwe Jäntschs Motion- Bearbeitung mutiert der menschenleere, eigentlich rustikal eingerichtete Raum, in dem eine Lederpolstersitzgruppe vor der Glaswand zu sehen ist, zu einer Art Raumschiff-Cockpit. Unweigerlich denkt man beim Anblick der knallbunt am Fenster vorbeiziehenden Wolken: Onkel Hitler war damals auf LSD. Wir hören: seine Stimme, aus dem Off. Der Führer beklagt sich, dass man in Berlin nicht nachdenken könne, nachdenken aber doch so wichtig sei. Auf dem Obersalzberg hingegen, da könne man zu Gedanken finden. Bei den restlichen Ausstellungsstücken handelt es sich um wunderschöne, stilisierte Bilder von roten Rosen, die in ihrer Entrücktheit an Spielkarten erinnerten. Wäre er vermögend, Schneider hätte sich zwei dieser Rosen gekauft, wie zwei Ringe, von denen man einen an die Queen of Spades verschenkt. Er nahm den anschließenden Wetterumschwung zum Anlass, um sich auf den Heimweg zu machen. Es begann in Strömen zu regnen, die Stadt kühlte binnen einer Stunde um 15° Celsius ab. Noch 20 Tage.
Max Dax, März 26, 2010


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